Dopo tre giorni consecutivi di guai ai farisei e agli scribi, viene spontanea la domanda: ma io c'entro qualcosa qui? Questo vangelo dice qualcosa a me, o mi devo accontentare di sapere un po' di storia antica su dispute che non mi fanno né caldo né freddo? A ben vedere, cambiano i personaggi, ma le tentazioni, gli intoppi della vita e la fatica di essere all…
Continua la lettura...«L'egotismo è la vera modestia», diceva John Henry Newman. Con egotismo intendeva tutt'altro che egoismo. È piuttosto quel «attende tibi ipsi» di san Basilio. Ognuno di noi deve rendere conto di se stesso, della propria interiorità, della coerenza con la propria coscienza. Grazie a questa atrenzione, impariamo a vagliare i nostri compiti, a riconoscere la gra…
Continua la lettura...Mi spiegano gli amici giuristi che nelle loro materie contano molto le virgole e le sfumature pressoché impercettibili per gli inesperti. A volte una piccola sfumatura può significare perdere o vincere una causa. A quanto pare, con Gesù questo metodo di nascondersi dietro le virgole e le sfumature impercettibili non funziona. Gesù non vuole virgole o frammenti, ma vu…
Continua la lettura...«Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze». Che situazione terribile quella in cui si trovano questi credenti che si scoprono sconosciuti per Cristo. Anche noi, cristiani, possiamo dire che mangiamo e beviamo in presenza del Signore e lo ascoltiamo parlare nelle nostre liturgie. Ma cosa ci protegge da quella tragica afferma…
Continua la lettura...Io avrei considerato Natanaele un uomo pieno di pregiudizi che fa di tutta l'erba un fascio. Gesù ha visto in lui l'autenticità. La positività dello sguardo di Cristo ha creato la circostanza favorevole per il dialogo con quell'uomo e l'inizio del discepolato. Gesù guarda anche me e te “sotto l'albero” , ci guarda cioè nelle nostre faccende e nell…
Continua la lettura...La religione rischia di essere una fuga dal mondo, una fuga dalla relazione, una fuga dall'incontro, una scusa per non amare. Gesù conosce bene questo pericolo. Per questo declina l'amore di Dio con una concretizzazione e una verifica immediata e tangibile di questo amore. Amare Dio passa per l'amore del prossimo, e viceversa. Non puoi dire a Dio: “ti a…
Continua la lettura...Certe volte vorrei avere Gesù davanti per chiedergli per filo e per segno cosa intendesse con i dettagli delle sue parabole. Sì, per carità, ci sono interpretazioni plausibili, ma non hai mai la certezza assoluta di aver captato l'intenzione del Maestro. Cosa intendeva con l'invito indiscriminato dei buoni e dei cattivi del secondo round di inviti di questa p…
Continua la lettura...Quel padrone buono poteva avere più tatto e dare la paga ai lavoratori della prima ora, congedarli e poi fare il suo gesto di generosità e di bontà agli altri. Invece no. Comincia dagli ultimi, sotto gli occhi dei primi. Perché lo fa? Perché a lui non interessa tanto premiare i primi quanto trasformarli. In cosa? Trasformarli in sé, permettere a loro di entrare nel s…
Continua la lettura...Cosa intende Gesù quando parla di “ricco”. Non fa riferimento necessariamente a chi ha. C'è infatti chi possiede, ma come se non possedesse perché non è posseduto e non è ossessionato dei propri averi. E c'è chi non ha, ma il suo cuore è totalmente dominato dalla cosa che non possiede. Il ricco di cui parla Gesù è la persona che è schiava dei propri averi o d…
Continua la lettura...Da notare che, nell'indicare al ricco come si entri nella vita, Gesù indica alcuni comandamenti, per così dire “orizzontali” , rivolti cioè agli altri. Cita qualche esempio delle dieci parole e fa riferimento al comandamento di amare il prossimo. Queste sono norme della coscienza naturale. Ogni persona può scoprire, più o meno, questi dettami insiti in noi grazie…
Continua la lettura...Come mai il «Principe della pace» ci dice che non è venuto a portare pace, ma divisione? Lo dice per insegnarci che la sua pace non è il concordiamo a buon mercato, dove il camaratismo si costruisce sulle macerie della verità. Senza verità non c'è carità. Senza verità non c'è pace. Solo dove si fa verità si può costruire una vera fraternità. E solo lì si gust…
Continua la lettura...Tra i primi libri di teologia che ho letto nella mia giovinezza, mi ricordo di un titolo provocatorio: “Mio Dio è inutile” (il libro non era in italiano). L'autore mostrava come il nostro Dio non si rapporta a noi a partire dalla categoria dell'utile, ma a partire dalla gratuità. I bambini in questo possono essere per noi dei grandi maestri. Il loro amore per…
Continua la lettura... L'evento dell'assunzione di Maria si capisce meglio alla luce di un "capitolo" precedente del Mistero cristiano: l'assunzione del corpo da parte di Dio, ovvero l'incarnazione. Dio si è fatto carne. Dio ha succhiato il latte da Maria. Sa di incredibile. Eppure è tra gli eventi più belli della storia dell'umanità. Dio ci ha detto - cont…
Continua la lettura...Cristo ci raggiunge in un duplice tabernacolo: la casa della nostra carne e la casa della fraternità. Egli santifica entrambe e non abbatte nessuna. La nostra prima vita è in noi stessi. La seconda, nei nostri amici. -John Henry Newman #exlibris via il canale Telegram Briciole di teologia iscriviti per non perdere gli aggiornamenti
Continua la lettura...Vogliamo la grandezza, ma sbagliamo il paradigma. Guardiamo nella direzione sbagliata. Guardiamo ai potenti di questo mondo. Dobbiamo invece guardare a Te. Tu l'onnipotente che scegli la piccolezza, l'umiltà, il nascondimento. Scegli la semplicità di Nazaret e la purezza della sua Vergine. Scegli di annunciare l'anno di grazia ai poveri e ai malati. Che p…
Continua la lettura...Non è la rinuncia il tema portante di questo vangelo. Quel «vendete ciò che possedete», non punta a uno svuotamento fine a se stesso, ma è una presa di coscienza del dono, anzi, del Dono. È giustificato da queste parole: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno». Il Signore dona, per questo noi facciamo spazio. Svuotiamo le m…
Continua la lettura...«Certamente il nostro compito è quello di distogliere lo sguardo da noi stessi, e di fissare gli occhi su Gesù, di schivare la contemplazione dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni e dei nostri stati mentali,, come se fossero la questione centrale della religione». Questa riflessione di un John Henry Newman trentenne ci spiazza, perché ci denuncia in faccia un …
Continua la lettura... C'è un testo della santa che ricordiamo oggi, santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) che sembra un commento al vangelo del giorno, il vangelo delle vergini sagge è quelle stolte. La santa parla della maniera unica con la quale il Signore conduce ogni persona all'incontro con lui. Ciò che noi dobbiamo fare in questo cammino è ben poco rispetto a q…
Continua la lettura...In uno dei suoi sermoni universitari, John Henry Newman si sofferma su come Pietro, quando si lasciava guidare dalla sua ragione faceva pasticci, mentre quando si lasciava guidare dalla fede e dallo Spirito del Signore, era illuminato. Si tratta forse di biasimare la ragione? Certamente no! Come può essere e la ragione è un dono di Dio? Come può essere mentre siamo c…
Continua la lettura...Credere non è sviscerare il mistero, ma è credere che il “Mistero” ha viscere di tenerezza che si commuovono per la nostra povertà. La donna siro-fenicia ci mostra che la fede è reale quando diventa fiducia e che la fiducia in Dio ha come primo tratto l'umiltà. Non ha pretese, ma ha la genialità dell'umiltà e l'audacia di chi sa che non ha nulla, e quindi…
Continua la lettura...La bellezza vera non è estetica, ma estatica. È la capacità di uscire da sé. Ed è bellissimo che Luca, parlando della passione di Cristo, ne parla in termini di «esodo». Il mio Dio è un Dio fuori da sé. Per amore. Cos'è la trasfigurazione? È la manifestazione, per quanto possibile nella povertà della materia, di questo amore. Gli apostoli, stando lì, capiscono ve…
Continua la lettura...«Date loro voi stessi da mangiare». Una volta un'amica insegnante di religione, basandosi sulla traduzione appena citata, ha interpretato il testo come un invito rivolto da Gesù ai discepoli a dare se stessi come cibo. A onor del vero, il testo originale non permette nella sua composizione questa interpretazione e nemmeno l'attuale traduzione italiana. Eppure…
Continua la lettura...Gesù non dice che i beni della terra sono dei mali. Non contraddice la benedizione che apre il testo sacro in Genesi. Non ritira quel «vide che era cosa buona/bella». Gesù ridimensiona il peso dei beni affinché non osctacolino il Bene. La mia vita non viene da ciò che ho e dai beni che posseggo, viene dal Signore, dal bene che Egli mi vuole. È lui la mia pienezza, la…
Continua la lettura...Chi non è schiavo della propria coscienza diventa schiavo di altri. Forse la parola schiavo usata verso la coscienza dà fastidio, ma ho preferito usare una parola forte per esprimere il contrasto. In realtà, poi, chi è obbediente alla propria coscienza è una persona libera, una persona che vive alla luce del giorno e non ha paura di nessuno perché non ha ombre. Erode…
Continua la lettura...Conoscere vita, morte e miracoli di una persona non implica sempre una vera conoscenza di ciò che è celato agli occhi dei curiosi. Anzi, a volte l'apparente quiete conoscenza ostacola il vero riconoscimento. Riconoscere una persona è accompagnarla nelle fasi del dipanarsi del suo essere. È guardare il mondo con i suoi occhi e sentirlo con i suoi sentimenti. Ciò c…
Continua la lettura...
Social