La bellezza vera non è estetica, ma estatica. È la capacità di uscire da sé. Ed è bellissimo che Luca, parlando della passione di Cristo, ne parla in termini di «esodo». Il mio Dio è un Dio fuori da sé. Per amore. Cos'è la trasfigurazione? È la manifestazione, per quanto possibile nella povertà della materia, di questo amore. Gli apostoli, stando lì, capiscono veramente chi è Gesù, ma capiscono anche veramente chi sono loro. Vogliono metterci le tende. Perché è per quell'amore che sono creati. È per quella bellezza che siamo creati. Siamo creati per uscire incontro a quell'esodo.
#pregolaParola
(Lc 9,28b-36)

Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
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