Riguardo alla risurrezione di Gesù, le teorie avanzate lungo gli ultimi due secoli sono state diverse. Quelle dubbiose verso l’evento, hanno proposte letture allegoriche, psicologiche, mitologiche, ecc. L’attentato alla risurrezione non è pari a qualsivoglia tema o realtà del cristianesimo. La risurrezione di Gesù è uno dei pilastri del cristianesimo. Da qui l’importanza del lavoro di diversi esegeti, storici e teologi per rispondere alle obiezioni e alle interpretazioni che sorgono per negare o relativizzare la risurrezione di Gesù. A questi si contributi si aggiunge il libro di Giacomo Lorusso, Risurrezione. La testimonianza dei vangeli e delle lettere paoline edito da EDB.
L’intento dell’opera, seppure relativamente succinta, è ambizioso e viene prestato dall’a. così: «Offrire una lettura rispettosa dei racconti evangelici e dell’annuncio paolino per cogliere la ragionevolezza interna della vittoria di Cristo sulla morte». La riflessione convergente su queste due risorse offre un felice intreccio di generi diversi. Infatti, «se i racconti pasquali sono sorprendentemente paradossali per la loro ingenuità e trasparenza, e tuttavia capaci di autotestimonianza veritativa, le argomentazioni delle lettere di Paolo si configurano come la prima riflessione teologica sulle implicazioni e la portata della risurrezione».
La questione critica dei vangeli passa per la presa di coscienza che essi non sono semplici resoconti storici. «Il redattore – spiega G. Tanzella-Nitti – non è mai un semplice autore letterario, ma un testimone, e […] gli scritti pervenuti non sono mai semplici reperti di letteratura antica, ma testimonianze che la comunità credente ha voluto fissare e custodire». E come mette in luce F. Lambiasi, i redattori dei vangeli erano contemporaneamente discepoli, apostoli e testimoni/martiri.
Questa qualità complessa fa sì che chi volesse considerare vangeli debba per forza tener presenta la loro prospettiva post-pasquale. Così, chi cerca il «Gesù storico» nei vangeli, trova elementi importanti ma intrecciati con la confessione di Gesù come il Cristo e come Figlio di Dio. Il riconoscimento della natura particolare di questi testi – che non sono meri libri di storiografia, ma testimonianze di fede – impone un metodo appropriato, per una migliore intelligenza di essi. Lorusso avverte che vada evitata «una lettura anacronistica e psicologica», come pure la lettura fondamentalista per scongiurare il rischio di «rifiutare l’evento narrato per reinventare di sana pianta un altro in linea con i nostri criteri e pregiudizi». L’invito, in altre parole, è a un approccio umile e onesto che ascolta il testo nel suo contesto e nella sua natura.
Risurrezione
Risurrezione
Giacomo Lorusso
Alla luce di questi prolegomeni metodologici, l’a. analizza i vari racconti della risurrezione di Cristo (ma anche altri racconti di risurrezioni), le varie confessioni di fede sparse nel NT applicando i metodi di verifica storica che permettono di sostenere il sostenibile nucleo storico delle narrazioni della risurrezione.
L’analisi successiva si dedica ai testi paolini e il registro cambia concentrandosi sulla riflessione paolina che tira le conclusioni logiche (e teologiche) dall’annuncio della risurrezione di Gesù. Tra i vari argomenti che Paolo affronta troviamo quella della continuità e la discontinuità tra la vita attuale e la futura vita definitiva, la funzione della risurrezione nel più ampio panorama dell’avvenire promesso dal vero Dio, ecc.

Le varie analisi dell’a., specie la dettagliata esegesi di 1Cor 15 offre ricchi elementi per affermare che la forza della credibilità della risurrezione di Gesù «non proviene da un’autorità esterna, ma dall’interno della trama argomentativa dei testi evangelici e degli altri scritti della prima comunità cristiana». 

Robert Cheaib
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