Nella Bibbia, e già dalle prime pagine di Genesi, «Dio creatore è inseparabile dalla relazione fra l’uomo e la donna, costitutiva di ogni società umana». Questa tesi guida tutta la riflessione di Yves Simoens nella sua opera L’uomo e la donna. Dalla Genesi all’Apocalisse pubblicato da EDB. Quest’affermazione va di pari passo con il suo contrario: «L’uomo e la donna si possono comprendere solo alla luce di Dio che crea mediante la parola.
Guardando la Bibbia come libro canonico, troviamo nelle sue prime battute l’affermazione magistrale simbolico-reale di tale intreccio. D’altronde, la Bibbia è parola di Dio in parole umane ma anche parola di Dio all’uomo e parola di Dio sull’uomo.
L’analisi di Simoens attraversa alcune pagine bibliche che sono: Genesi 1 (a cui dedica tre capitoli), Genesi 2, Genesi 3, Genesi 12, Proverbi 1-9, Osea 2,4-25, Cantico 4, Luca 1,26-38 (l’annunciazione), Giovanni 2 (le nozze di Cana), Apocalisse 21-22 (le nozze dell’Agnello).
Già dall’analisi di Genesi 1 traspare come l’esperienza della differenza sessuale diventa «il modello della trascendenza». La relazione uomo-donna diventa la metafora preferenziale per parlare della realtà del rapporto di Dio all’uomo «non – come chiarisce G. Bernheim – perché Dio sarebbe maschile e l’essere umano femminile, ma perché la dualità sessuale dell’essere umano è ciò che manifesta più chiaramente un’alterità insuperabile nella relazione più stretta».

In una accezione che trascende i generi, «Dio esprime il maschile e il femminile come il maschile e il femminile esprimono Dio» e «maschile e femminile sono “fatti” di ciò che costituisce Dio in se stesso». L’universo creato è già espressione d’amore di Dio per l’umano che viene a incoronare la creazione preparata come “sorpresa d’accoglienza” per la creatura privilegiata creata «a immagine e secondo la somiglianza di Dio». Se l’universo esprime l’amore di Dio, Dio manifesta il suo amore preferenziale per l’uomo esprimendosi a lui e non a suo riguardo, ovvero rivolgendo la parola all’uomo. Parlando all’uomo, per la prima volta in Genesi parla a un essere: «non più – scrive P. Beauchamp –  “egli disse”, ma “egli disse loro” (1,28)».