La riflessione teologica, pur vertendo sull’Eterno, non può prescindere dalla coscienza storica che radica il presente nel passato e lo proietta verso un futuro che è l’Adventus, il Signore che viene. Oltre all’indole stessa della teologia cristiana che si trova contemporaneamente immersa nella storia e proiettata nella sua storicità nell’Eterno, la teologia vive di storia in quanto vive di opere che fanno la sua stessa storia.
Comprendere il presente della teologia non può far a meno di attraversare intelligentemente la sua biografia-bibliografica, sapendo che la storia della teologia pur avvenendo nella storia della Chiesa, non si riduce semplicemente alla storia ecclesiastica. Non sempre la storia del pensiero ha la fortuna/sfortuna di diventare res pubblica e news nel cuore della polis. Nondimeno, le opere teologiche esercitano a volte un influsso più capillare e più duraturo sulle generazione ad essa contemporanee e a quelle future di un mero eclatante evento politico e mondano. Da qui l’opportunità di una Storia della teologia, come quella curata da Enrico dal Covolo (v. 1­­) e da Giuseppe Occhipinti (v.2) per i tipi della EDB.
Nel presentare il primo volume, Dal Covolo mostra la pertinenza non solo ecclesiale, ma anche mondiale di una storia della teologia, osservando che una storia della teologia «incontra e riflette in sé anche la storia del mondo, e non potrebbe essere altrimenti» giacché di questa storia comune essa viene determinata perché – se è autentica – ne porta le aspirazioni, le domande, le ferite… e le apporta la cura e la luce della fede.
Una storia della teologica non può che essere teologica e costituire, pertanto, un attraversamento sintetico e panoramico allo stesso tempo della fides quarens intellectum. Il primo volume dell’opera parte già dal Nuovo Testamento e dalle teologie che vi si trovano per introdurci negli sviluppi dell’epoca sub-apostolica (dei cosiddetti padri apostolici) e nelle sfide degli apologisti che fanno la prima grande opera di interculturazione del messaggio evangelico nella cultura ellenica.
Lungo il primo volume ci troviamo con alcuni sviluppi che costituiscono delle brevi ma preziose monografie su autori come Tertulliano, Agostino, Boezio, Bernardo di Chiaravalle, per dire solo qualche nome. Una parte non indifferente è dedicata alla questione dell’esegesi biblica e ai primi quattro concili ecumenici che definiscono i fondamenti espressivi della teologia trinitaria e della cristologia.

(seguirà prossimamente la presentazione del secondo volume)