Verso una comprensione più ragionata di un fenomeno globale

Robert Cheaib

Scientology è una chiesa? Cosa distingue una religione da una setta? Una seduta di iniziazione all’esoterismo in un hotel delle nostre società occidentali postmoderne è religione? La pratica dello yoga è una pratica religiosa? Il positivismo scientista alla Auguste Comte è un’esperienza religiosa post-critica? Sono poche domande che bastano a mostrare che ciò che pare a prima vista evidente, ovvero, la risposta alla domanda Che cosa è una religione che costituisce il titolo di un libro di Pierre Gisel, docente di teologia sistematica a Losanna.


Già il primo capitolo dell’opera passa in rassegna varie interpretazione e comprensione del fenomeno religioso che ne manifestano i confini fluttuanti e obbligano a una riflessione più accurata sul fenomeno. Una religione è forse, come la vede Danièle Hervieu-Léger, «un dispositivo ideologico, pratico e simbolico, dal quale viene costituita, mantenuta, sviluppata e controllata la consapevolezza (individuale e collettiva) dell’appartenenza a un particolare stirpe credente»? Oppure è qualcosa di più vago, meno collettivo e meno determinato, una specie di «religioso diffuso».

Il religioso diffuso, secondo Gisel, manifesta un cambiamento nella comprensione e nella percezione del fenomeno religioso. Tale fenomeno si afferma «nel campo dell’alimentazione (la cucina macrobiotica, l’agricoltura bioenergetica o vibrazionale ecc.), dell’igiene di vita o salutista, in collegamento con una malattia da accogliere più come opportunità di cambiamento che non come malanno da combattere».

Infatti, contro il mondo oggettivato a cui eravamo (siamo) abituati, correnti religiose come il New Age mirano alla «espansione della coscienza, secondo un ordine di appartenenze e di risonanze cosmiche penetrato di energie e dispiegato secondo rapporti fra macrocosmo (l’universo) e microcosmo (il corpo individuale), tale da permettere dei legami anche con le vite anteriori e con i trapassati» (35).

Il libro di Gisel esamina il variegato scenario religioso contemporaneo mostrando l’allargamento della comprensione di una religione e di una esperienza religiosa. Ne risulta che nella nostra società attuale (anche quella più secolarizzata) la dimensione religiosa continua a essere presente, disponendosi, però, «in un modo diverso e secondo un altro rapporto con la società». Il religioso si dispone diversamente, perché la società è cambiata. E una definizione della religione non può che considerare questo cambiamento storico e di sensibilità.

Che cosa è una religione? – La risposta non è facile e il merito del libro di Gisel è di allargare gli orizzonti e di offrire gli elementi per inglobare intellettualmente e culturalmente la vastità degli elementi che compongono una possibile risposta.