Siamo mediocri perché non viviamo amicizie spirituali, non condividiamo i nostri cammini. In questo quarto giorno della novena, Newman ci invita invece a investire nella comunicazione... non una comunicazione qualsiasi, ma una comunione che scaturisce dalla profondità della nostra vita.
Buona novena

Per riflettere

Come cristiani condividiamo le glorie della fede, ma anche le tentazioni del cammino, le difficoltà delle circostanze esteriori e i malanni interiori. E qui, invece di costruire ponti di simpatia profonda, Newman lamenta che i cristiani si lasciano modellare secondo la mentalità del mondo che impone conversazioni superficiali che non toccano il fondo dell’anima. «È così che il mondo mozza lo scambio tra le anime e mette i suoi idoli al posto dell’unica vera immagine di Cristo, l’unica in cui e tramite cui le anime possono simpatizzare». E così, le anime destinate a elevarsi fino alla piena maturità di Cristo si trovano invece a vivere e a morire in catene.
Qual è il motivo della mediocrità dei cristiani come società? La risposta di Newman è audace: «Probabilmente, il motivo per cui lo standard della santità tra di noi è così basso, le nostre realizzazioni così povere, la nostra visione della verità così offuscata, la nostra fede così irreale, le nostre nozioni generali così artificiali ed esteriori è questo: che non osiamo confidare gli uni agli altri il segreto dei nostri cuori». E il paradosso è che abbiamo lo stesso segreto, e lo conserviamo per noi stessi, temendo che sia un motivo di estraneità, ciò che in realtà sarebbe un vincolo di unione. «Temiamo di comunicare tra di noi alla radice e, di conseguenza, la nostra religione, vista come sistema sociale, è vuota. Non vi è in essa la presenza di Cristo».

Scorciatoie verso Dio
Scorciatoie verso Dio
Robert Cheaib

Per interrogarsi

Una domanda molto semplice: quali sono gli amici spirituali nella mia vita? Come posso fare per elevare la qualità dei miei rapporti verso una condivisione più profonda e più reale?

Per pregare

Signore, chiedendo il fervore chiedo te stesso, e null’altro che te stesso, o mio Dio, che ti sei donato pienamente a noi. Entra nel mio cuore con la tua sostanza e con la tua persona, e riempilo con il tuo fervore, riempiendolo di te stesso. Tu solo puoi riempire il cuore dell’uomo; e tu hai promesso di farlo. Tu sei la fiamma viva, e sempre ardi di amore per l’uomo; entra in me e accendi la tua fiamma perché io possa ardere di amore.




Robert Cheaib
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