La teologia fondamentale è una
disciplina teologica moderna e antica al contempo. È una disciplina
giovanissima perché nella sua veste nuova come «teologia fondamentale» (=TF) - per riecheggiare René Latourelle - ha
iniziato la sua configurazione a metà del ventesimo secolo più o meno. Ma è una
disciplina che affonda le radici nell’antichità, anzi, proprio nell’essenza
della fede cristiana. Non a caso la magna carta della disciplina
è 1 Pt 3,15: «Siate sempre pronti a rendere ragione della speranza che è in
voi».
Subito dopo l’epoca dei padri
apostolici, la Chiesa ha potuto agganciarsi con il mondo culturale greco e
affrontare le sfide poste dalla cultura dominante grazie ai padri apologisti. La
TF, infatti, è la figlia e l’erede dell’apologetica che, serbando la buona
eredità della genitrice, vuole evitarne gli errori e superarne i limiti.
La TF costituisce il volto
comunicativo della fede, il volto che dialogo e che sa tradursi nelle parole
degli altri senza tradire l’essenza della fede. Da qui viene conosciuta anche
come «disciplina di frontiera». Questo statuto dialogico e liminale espone la
TF a una caratterizzazione identitaria costitutivamente instabile.
Francesco Testaferri, nel suo
saggio Il tuo volto Signore io cerco. Rivelazione, fede, mistero: una
teologia fondamentale, puntualizza lo statuto paradossale ma obbligato con
cui la teologia, e specie la TF, deve fare i conti così: la teologia deve «da
un lato produrre un pensiero dopo il secolarismo e dall’altro – ed è questo
forse l’aspetto più decisivo e allo stesso tempo intrigante – misurarsi
equilibratamente con l’impresa di tracciare una teologia paradossalmente
“secolari sta”, perché incarnata nell’oggi, senza scadere in un generico
adattamento alle mode culturali. Qui sta il punto nodale della problematica
attuale, sul quale in un certo senso sta o cade la pretesa stessa di formulare
una teologia al passo coi tempi».
Le piste che il professore
dell’Istituto Teologico di Assisi percorre e «ritratta» per tradurre la
rilevanza della fede cristiana per il secolo sono fondamentalmente due.
La prima è una considerazione del
binomio rivelazione-mistero. L’autore si propone di considerare la pertinenza
reciproca delle due categorie, volgarmente considerate come contraddittorie
(giacché si pensa che la rivelazione elimini il mistero e che il mistero rilevi
il fallimento di una rivelazione!). Tale riflessione sulle due categorie porta
al superamento di un modello teologico basato sul paradigma logico-descrittivo,
verso un modello più esperienziale che coinvolge «l’esperienza integrale» e il
«teologo totale» per rievocare il lessico del saggio Teologia e santità
di von Balthasar.
La seconda pista che Testaferri
percorre è quella di una riconsiderazione della pregnanza e del significato
della fede alla luce della categoria di mistero. Le sfide poste in
questa sede sono – secondo l’autore – due: «Da un lato si tratta di
riconfigurare la fede nella prospettiva del mistero rivelato, in modo da
abbandonare l’idea imperante di fede come conoscenza straordinaria e certa di
verità di carattere soprannaturale, per muoversi invece sempre più decisamente
verso la prospettiva personalistica integrale. D’altra parte sarà necessario
uscire dal vicolo cieco di un confronto fede-ragione impostato nei termini
epistemologici dettati dalle premesse moderne ed estendere invece la portata
della questione nella ben più chiara direzione personalista integrale
mirabilmente espressa dalla Dei Verbum».
Il saggio di Testaferri entra nel
solco felice di una nuova sensibilità nel campo della TF che riconosce
«l’incertezza» in cui versa la disciplina, ma non la vive come una condanna o
come segno di debolezza, ma come un kairos e una vocazione per rinnovare
le proprie istanze e per entrare ulteriormente in dialogo con le istanze
contemporaneo, per portare il Vangelo nell’areopago di oggi. Siamo, in
definitiva, dinanzi a «una scelta statuaria» che rende la TF profondamente
agile per muoversi sul terreno instabile dell’oggi che desidera, con non minore
sete del passato, «di vedere Gesù» (cf. Gv 12,21).
Photo: Some rights reserved by Transguyjay
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