«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Verso la fine di un anno che, se lo si guarda in retrospettiva, si fatica già a contare le fatiche accumulate, le battaglie combattute e le sfide superate, meditare questo vangelo porta un senso di serenità, un senso di essenzialità. Sì, dobbiamo agire, ma la nostra azione non è il fondamento. Sì, dobbiamo convertirci e camminare verso il Signore, ma non è questo il primo passo. Sì, dobbiamo portare la nostra croce e seguire Gesù, ma la nostra iniziativa non è altro che una risposta all'iniziativa di Dio in Cristo. Il primato, l'iniziativa e l'essenziale stanno altrove: in Colui che ci invita, in Colui che ci viene incontro, in Colui che ha operato la nostra salvezza e che è infinitamente desideroso di operare in noi meraviglie, ma, soprattutto, è desideroso che riposiamo in Lui.

Mt 11,28-30

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
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