Luca mette insieme due parabole di Gesù in una sortendo un effetto molto interessante. La parabola finale mostra due assurdità che si evidenziano a vicenda: la prima assurdità è l'uomo che rifiuta il proprio Creatore, il proprio vero compimento. Assieme ad essa abbiamo il racconto delle monete e del non investimento del terzo servo. Questa parte della parabola ci mostra il controsenso del non vivere la propria vocazione. Due assurdità svuotano la nostra vita: chiudere fuori Dio e chiudere dentro i nostri doni. Ciò che ci colma, invece, è riconoscere i nostri talenti e farne semi del Regno di Dio.

Lc 19,11-28

Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, disse ancora una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d'oro, dicendo: «Fatele fruttare fino al mio ritorno». Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: «Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi». Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: «Signore, la tua moneta d'oro ne ha fruttate dieci». Gli disse: «Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città». Poi si presentò il secondo e disse: «Signore, la tua moneta d'oro ne ha fruttate cinque». Anche a questo disse: «Tu pure sarai a capo di cinque città». Venne poi anche un altro e disse: «Signore, ecco la tua moneta d'oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato». Gli rispose: «Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi». Disse poi ai presenti: «Toglietegli la moneta d'oro e datela a colui che ne ha dieci». Gli risposero: «Signore, ne ha già dieci!». «Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me»». Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

Vuoi seguirci sul tuo smartphone? Puoi ricevere tutti gli articoli sul canale briciole