In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non
crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad
abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano
passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della
Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi
precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel
regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato
grande nel regno dei cieli».
Dt 4,1.5-9
Sal 147 Mt 5,17-19
La pedagogia verso i figli piccoli richiede una
gradualità che allena la mente dei pargoli a discernere il bene e la loro
volontà ad abbracciarlo. Questi precetti, divieti e indicazioni sono come gli
esercizi atletici che a prima vista sembrano non avere niente a che fare con lo
sport stesso, ma che in realtà costituiscono il preludio perfetto verso l’eccellenza
e prendono il loro significato dal compimento. Così tutti i precetti dell’Antico
Testamento trovano il loro compimento nell’annuncio di Cristo del Dio-Amore e
della nostra chiamata ad amare come lui ci ama. Gesù è il compimento della
promessa di Dio e il nostro vero destino, la nostra vera destinazione è la “cristificazione”.