I sacramenti sono vie naturali e ordinarie che rendono presente ed efficace il soprannaturale e lo straordinario. Sono segni e strumenti della grazia. Il sacramento del matrimonio, ad esempio, su fonda sulla cosa più naturale: l'unione tra un uomo e una donna e si radica nella cosa più ordinaria (puoi leggere anche "a volte noiosa") della quotidinità. Eppure, Cristo sceglie questo amore per dire l'Amore grande, l'Amore eterno:

- l'amore trinitario scambiato eternamente e perfettamente nella vita trinitaria.
- l'amore salvifico Cristo-Chiesa detto nella carne di Cristo fino alla morte, la morte di Croce.
Il matrimonio è un sacramento, non perché abbiamo giare migliori degli altri, ma perché ci apriamo alla coscienza e alla gratuità del donarsi del Vino nuovo nei nostri otri.
è per questo che, per presentare il libro che gli autori mi hanno permesso di curare per loro, per Tau Editrice, scelgo proprio questa meditazione del nuovo libro di Cristina Righi e Giorgio Epicoco, Lui con Noi.
Per chi conosce gli autori, il titolo è già evocativo. Viene infatti a inconorare la prima opera che ha trovato una ottima accoglienza... il titolo era semplicemente "Noi". Implicito in quel noi e chiaro nelle pagine era che il Noi si fondava in Lui.
In questa nuova opera, l'Implicito è implicito da subito, dal titolo... e dalla prima meditazione che ho il piacere di condividere qui con voi, dal libro - lo ripeto - Lui con Noi. Piccoli (direi grandi!) sentieri per la coppia, edito da Tau Editrice.


“Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù.

Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino» . E Gesù le rispose: «Donna che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora» . Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Giovanni 2, 1-5).

 

Comincia a contare adesso il tuo terzo giorno.

C’è sempre un terzo giorno nella vita e può iniziare da qualsiasi momento della settimana.

Se per esempio domenica hai trascorso una bellissima giornata con la tua gioiosa famigliola, può darsi che mercoledì, terzo giorno, sia successo qualcosa di importante e proprio in questo terzo giorno era stata prefissata una festa.

Spesso non sappiamo neppure cosa sia una festa oppure, dentro ad una festa, non riusciamo ad essere gioiosi.

Può darsi che dipenda dagli invitati al festeggiamento perché in genere, nelle nostre decisioni, siamo vincolati non liberamente dai nostri veri desideri ma dagli obblighi che la vita ci ha imposto.

Infatti, se leggiamo attentamente il Vangelo di Cana notiamo un fondamentale aspetto.

Alle nozze, cioè alla festa, fu invitato anche Gesù con i suoi discepoli.

Intanto è interessante il termine anche, perché a mio avviso questa parola l’avrei riservata agli altri e per Gesù avrei detto soprattutto. Comunque, una cosa è certa: gli sposi in questione, Gesù lo hanno INVITATO!

Oh, sì è vero, anche in molti matrimoni celebrati in Chiesa Gesù è altamente presente, anzi è proprio al centro di ciascun matrimonio Sacramento ma… è stato invitato oppure non ci si è neppure accorti della sua presenza?

Perché può accadere benissimo che qualcuno venga alla tua festa e tu non ti accorga affatto che ci sia stato perché magari sei frastornato, hai tante situazioni da vivere che ti confondi, sei totalmente distratto dalla moltitudine e, insomma, non ti accorgi proprio!

Ma nel tuo terzo giorno hai una difficoltà.

Non hai più il necessario affinché la tua festa riesca. Ti manca l’ingrediente fondamentale, l’elemento fondante per la riuscita della festa stessa: IL VINO!

Cosa rappresenta per te il vino? Per la tua coppia?

Ognuno ha il suo vino, il vino della certezza che quel matrimonio esista.

Senza quel vino non si può fare ed essere.

La mancanza del vino è la crisi più profonda che stai attraversando.

Rifletti su quelle parole: “Non hanno più”.

Stai vivendo una situazione in cui non hai più quello che era fondante.

Da solo, da sola, da soli non potete assolutamente fare nulla.

Avete bisogno di aiuto.

Ma chi c’era già presente alla tua, alla vostra festa fin dall’inizio?

In fondo questi sposi si erano ben protetti a prescindere da tutto perché, la Madre di Gesù, già c’era, già era presente. Poi fu invitato anche Gesù con i discepoli, ma la madre era già lì.

E tu? E voi?

Come siete partiti? Avvantaggiati o svantaggiati?

Quanto è importante custodire la propria storia e difenderla come fosse un castello arroccato ove i nemici non potranno mai avere la meglio.

La maternità di Maria è la maternità della Chiesa ove noi abbiamo invitato “anche” Gesù e tutti i discepoli, cioè coloro i quali camminano con noi dietro all’unico Maestro, nella Via che conduce tutti insieme alla meta comune.

È da quella maternità che Maria poteva permettersi di dare un comando autorevole ed amorevole nel suggerire ai servi di fare qualunque cosa gli fosse stata detta da Suo Figlio.

Solo e soltanto Lui avrebbe potuto metter fine alla crisi del non avere più nulla, del non avere più il vino.

Soltanto Lui, L’INVITATO SPECIALISSIMO della festa avrebbe potuto sanare la crisi coniugale in corso.

Soltanto Lui può trasformare il tuo pianto in gioia, il tuo lutto in danza, il tuo deserto in giardino.

E lo sai qual è il vero miracolo?

Che Lui lo fa quando tu ne hai bisogno, anche se non è ancora giunta la sua ora, anche se la Madre deve insistere nonostante il tuo peccato, la tua testardaggine, la tua caparbietà, la tua ostinazione!

Non perdere questa occasione, guarda al tuo vino mancante e invita consapevolmente Gesù alle tue nozze perché la festa continui e sia gioia piena!



Robert Cheaib
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