In uno dei testi più tipici dei vangeli dove si parla della Croce, il discorso sulla Croce viene associato al discorso dell'amore di Dio. Questa associazione è più che azzeccata, istruttiva e. necessaria. Porto dall'elemento della necessità sottolineando quanto sia importante battezzare la nostra idea di Croce e di sofferenza. Tante volte infatti sento parlare, anche dagli amboni, della Croce come valore assoluto, del dolore come il non plus ultra. Dio non è dolore , Dio è amore. La salvezza viene dal Dio amore. Ciò non nega il luogo della sofferenza, semplicemente la orienta e mostra ciò che la rende trasfigurata. Soffrire e basta non salva. È l'Amore che salva. E l'Amore, con la A maiuscola, ci ha salvato assumendo anche il rischio, anzi, la realtà, del dolore e della Croce. Per questo noi festeggiamo l'esaltazione della Santa Croce. Essa ci ricorda fino a che follia Dio ci ha amato in Gesù Cristo.
#pregolaParola
(Gv 3,13-17)
Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
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