Uno dei grandi inganni della psiche umana è quello di avere tempo. Anzi, sovente viviamo come se le cose, le persone e le situazioni fossero eterne. Questo inganno non ci permette di dare il giusto valore e la giusta attenzione alle cose. Da qui nasce la procrastinazione. Da qui nasce anche la disattenzione verso le persone care. E quante volte capita che i rendiamo conto di quanto vogliamo bene a una persona, solo quando non c'è più o quando non riusciamo più a vederla... L'inganno del tempo finito, eterno, lo viviamo anche - e soprattutto - in rapporto all'Eterno. E lo viviamo in diverse sfumature: non trovando tempo per il Signore; rimandando una conversione o una decisione; non dando il giusto valore al tempo. Per questo l'invito a vegliare è sempre attuale. Non le che il mondo potrebbe finire oggi, ma perché «per amarti mio Dio, non ho altro che “oggi”».
#pregolaParola

(Mt 24,42-51)
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.
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