Gesù istituisce un equilibrio perfetto tra il comandamento di amare Dio e quello di amare il prossimo. Questo equilibrio ci invita a guardare i due comandamenti insieme. Senza separazione. Ci avverte che il criterio dell'uno è l'altro. Purtroppo, noto, e sempre più spesso, che alcune interpretazioni del cristianesimo tendono a dissolvere il comandamento di amare Dio nel comandamento di amare il prossimo. Alla domanda: cos'è il cristianesimo? La loro risposta è: «Amare gli altri». È un'affermazione vera, ma riduttiva. Atea, oserei dire! Esclude Dio e istituisce una fraternità orfana. Fonda una città terrena senza radici in Cielo. È un nuovo fondamentalismo sottile senza fondamento. Gesù non insegna questo: Gesù insegna una perfetta complementarietà tra la relazione con Dio e la relazione con il prossimo. Tra l'altro, il perfetto voler bene del prossimo è volerlo nel Bene, vederlo in Dio e camminare con lui verso la visione di Dio... Per esperienza, posso dire che le persone che mi hanno più amato in questa vita sono le persone che mi hanno amato e mi amano nel Signore, mi parlano di lui, mi conducono e riconducono a lui, mi aiutano a rileggere la mia vita in lui e a spendere la mia esistenza per lui e, per amore di lui, per gli altri.
#pregolaParola (Mt 22,34-40)
Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
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