Il muto fu guarito. I ciechi no. Non furono guariti perché erano accecati nell'anima, nella volontà, nei pensieri. Dio onnipotente si ferma impotente dinanzi a una volontà che non vuole cambiare, un cuore che non vuole vedere. In situazioni così, Gesù passa oltre. In questo tipo di terra l'annuncio del vangelo non mette radici, le malattie dell'anima - non riconosciute come tali - non vengono risanate. Mentre dove ci sono cuori disposti, il Signore si ferma, parla, ha la meglio la sua compassione.
Ma cosa vuol dire quanto appena detto? Che il Signore resta indifferente verso chi è indifferente nei suoi confronti? Assolutamente no! Anche per chi rifiuta la sua compassione, Gesù comunque vive la sua passione. Ama fino alla morte.
Preghiamo il Signore che mandi operai per la sua messe con un cuore così. Un cuore che sente compassione per i cuori puri e arde di passione per i cuori induriti.
#pregolaParola
(Mt 9,32-38)
Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
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