«Lasciare tutto» potrebbe risultare equivoco, sprezzante verso tutto. Per questo va equilibrato con quello che la genialità spirituale di Thérèse di Lisieux ha coniato: «io scelgo tutto». Non è far dire al Vangelo ciò che non dice. Ma è cogliere la sua essenza. Gli apostoli non vivono il distacco del Buddha, né il disprezzo della materia di Plotino. Gli apostoli scelgono Gesù. Scelgono di stare dove egli stia, di vivere tutto in lui e per lui. Il Signore non si lascia superare in generosità. Abbiamo in Benedetto di Norcia un grande esempio. Quel suo lasciare - anzi - quel suo scegliere l'amore di Cristo, non anteponendo nulla a lui, diventa sorgente di grande fecondità, di una infinita promessa di fratelli, sorelle, case, addirittura continenti che hanno qualcosa del suo spirito e della sua irradiazione. Che il suo esempio ci sproni a lasciarci svaligiare dall'amore Cristo (o a fare le valigie per lui!)... Ognuno secondo il suo appello.
#pregolaParola (Mt 19,27-29)
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
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