Nessuna lista, idee confuse, la ricerca della promozione e dello sconto e un carrello da riempire: quante volte abbiamo varcato le porte del supermercato, realizzando solo in quel momento di dover fare la spesa? Ma cosa c’entra questo con la nostra coppia? Cosa significa, simbolicamente, il far la spesa? Dopo il condividere e il progettare, inizia la fase delle scelte, quelle che ti espongono al rischio della delusione o, al contrario, all’entusiasmo della soddisfazione. Redarre una lista della spesa significa avere la consapevolezza di quello che ci occorre per realizzare ciò che fino a poco prima era solo un’idea e un progetto, non affidarsi solo e soltanto al caso ma scegliere con cura anche l’ingrediente che può sembrare più insignificante o che costa solo pochi centesimi, perché tutto, ma proprio tutto, è essenziale per la buona riuscita della ricetta. E, perché no, anche della vita della nostra coppia.
È molto semplice e comune compiere un errore grossolano, quello di essere approssimativi e affrettati, di girare tra gli scaffali quasi ad occhi chiusi e di mettere nel carrello senza nemmeno leggere le confezioni, pensando di conoscere perfettamente quello che stiamo acquistando. Ne siamo proprio convinti? Credo che nessuno, o quasi nessuno di noi, abbia letto tutte quelle minuscole scritte sulle confezioni dei prodotti. E, paradossalmente, a volte proprio tra quelle righe si nasconde la preziosa informazione che cerchiamo. Come a dire che alle volte la chiave di lettura della nostra vita e della nostra coppia non si svela nei grandi eventi e nelle giornate epiche, ma si cela nelle pieghe della quotidianità, in uno sguardo, una parola, un silenzio o un abbraccio. È il piccolo ingrediente che fa la differenza non le grandi quantità.
Scegliere implica fatica e tanto spesso non la condividiamo, preferiamo delegare il nostro o la nostra partner, con la solita frase “Tanto mi conosci. Tanto sai quello che mi piace!” senza mettere in conto che se affrontassimo insieme quel momento, ci ritroveremmo certamente più uniti e complici e scopriremmo qualcosa dell’altro che fino a quel momento non ci era chiaro. Soprattutto nei rapporti di coppia molto duraturi, si diventa meno audaci nelle richieste, più abitudinari, non vogliamo spaventare l’altro con richieste inusuali, magari per non sentirci dire “Ma come mai? Non mi avevi mai detto che questo non ti piaceva. Ma come? All’improvviso hai cambiato gusto?!” e frasi del genere, che ci si stanca di motivare. Questo, però, innesca diverse reazioni in noi: da una parte ricacciamo indietro dei nostri desideri oppure può accadere che iniziamo a coltivare quegli stessi desideri fuori dalla nostra coppia, fuori dal nostro carrello, rischiando che la spesa diventi davvero insufficiente e che il nostro rapporto di coppia non sappia di che sfamarsi o che continui a mangiare per inerzia, senza gusto.
Ebbene, per la nostra cena a lume di candela, impegnamoci a scegliere insieme, anche se implica fatica. Dio non ci ha uniti anche e soprattutto per questo? Non è Lui l’ingrediente segreto della nostra coppia?

MEDITIAMO DA SOLI

-Assumo su di me la responsabilità delle nostre scelte oppure delego al/alla mio/mia partner?
-Nelle scelte sono approssimativo/a oppure preciso e attento?
-Se sono io a scegliere, prevale il mio io oppure tengo sempre in considerazione quello che desidera l’altro/a?
-Quanto sono disposto/a a condividere con il/la mio/mia partner?
-E’ mai accaduto di aver fatto la spesa “fuori dal carrello”? Perché?
-Nella nostra coppia, la fede in Dio, quale ingrediente è?

 INSIEME TRA GLI SCAFFALI (interroghiamoci insieme)

-Siamo soddisfatti della condivisione delle nostre scelte?
-C’è stata una scelta di vita dalla quale ci sentiamo sentiti esclusi dall’altro? Se sì, quale? Perché?
-La nostra fede in Dio rappresenta una vera scelta di vita oppure no?
-Chi ci sta intorno, riesce a sentire il profumo di Dio attraverso noi e il nostro amore?
-In cosa desideriamo impegnarci?

 PREGHIAMO INSIEME

Salmo 31, 14-24
Ma io confido in te, o SIGNORE;
io ho detto: «Tu sei il mio Dio».
I miei giorni sono nelle tue mani;
liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori.
Fa' risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto;
salvami per la tua benevolenza.
O SIGNORE, fa' ch'io non sia confuso, perché t'invoco;
siano confusi gli empi,
sian ridotti al silenzio nel soggiorno dei morti.
Ammutoliscano le labbra bugiarde
che parlano contro il giusto con arroganza,
con alterigia e con disprezzo.
Quant'è grande la bontà che tu riservi a quelli che ti temono,
e di cui dai prova in presenza dei figli degli uomini,
verso quelli che confidano in te!
Tu li nascondi all'ombra della tua presenza, lontano dalle macchinazioni degli uomini;
tu li custodisci in una tenda,
al riparo dalla maldicenza.
Sia benedetto il SIGNORE;
poich'egli ha reso mirabile la sua benevolenza per me,
ponendomi come in una città fortificata.
Io, nel mio smarrimento, dicevo:
«Sono respinto dalla tua presenza»;
ma tu hai udito la voce delle mie suppliche,
quand'ho gridato a te.
Amate il SIGNORE, voi tutti i suoi santi!
Il SIGNORE preserva i fedeli,
ma punisce con rigore chi agisce con orgoglio.
Siate saldi, e il vostro cuore si fortifichi,
o voi tutti che sperate nel SIGNORE!



Maria Marzolla
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