Il nostro Dio è un Dio geloso. Lo dice l'Antico Testamento, lo dice Gesù in questo vangelo. Non puoi amare Dio con un cuore diviso. Non puoi amare Dio come secondo, sia anche secondo a te stesso. E perché questo? Non per un difetto in Dio che sarebbe pretenzioso e possessivo come il/la peggiore dei congiunti. Questa esigenza di totalità si radica nella natura stessa del rapporto con Lui. Il rapporto con Lui colma tutto l'essere. Se l'essere non è disposto, se non è libero, il rapporto semplicemente non si instaura. Lo dico con una analogia banale. Nel tuo appetito ci sarà quasi sempre per una caramellina, ma per una bistecca fiorentina o un porzione di lasagna di tua nonna, hai bisogno di essere ben disposto, con una fame da lupo. Così anche è dell'accoglienza di Dio. Al Signore si fa posto con la libertà interiore e la prontezza.
#pregolaParola (Mt 10,37-42)
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
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