Settimana della purezza

Parola del giorno: dolcezza

Quando pensiamo alla dolcezza, una delle prime immagini che ci vengono in mente è sicuramente quella della mamma con in braccio il suo bambino. È difficile descrivere la dolcezza, perché è un sentimento che nasce dal nostro profondo e raduna attorno a sé tante emozioni. È un rapimento dell’anima. È davvero complicato fingere di essere dolci quando non si prova tale sentimento, in quel caso il gioco dura poco. Perché la dolcezza richiede mitezza e soavità d’animo, chiede che scenda in campo il cuore e che sia lui a giocare la partita. E da lì, poi, trasferisce questo amore alle parole, agli sguardi, alle azioni. La dolcezza è un tutto che assorbe, è insieme unità e abbandono. Guardiamo Maria e il suo sguardo, la sua dolcezza nel tenere in braccio suo Figlio: ha su di sé il Figlio di Dio, e lei è rapita dal suo amore in un’aurea di dolcezza.
In questi giorni stiamo imparando a conoscere Elisabetta. Nelle sue lettere, anche quelle nelle quali non risparmia parole circa azioni e situazioni che non condivide, emerge forte la sua dolcezza, quell’essere sempre “cuore a cuore” prima con Lui e poi con tutti.
Al termine della lettera alla signorina Maria Luisa Ambry del 26 ottobre del 1902, scrive così:

“Ora devo lasciarla per andare a Mattutino, ma la porto con me, nella mia anima, per cantare insieme con lei le lodi del buon Dio. È contenta? Le sto scrivendo dalla mia celletta che somiglia al paradiso. È il santuario intimo, tutto e solo per Lui e per me. Nessuno vi può penetrare all’infuori della nostra reverenda Madre. Com’è bella la vita tra queste mura, sotto lo sguardo del maestro, in un dolce cuore a cuore con Lui!”

DOMANDE PER RIFLETTERE da soli o in coppia

  • Nelle mie parole, nelle mie azioni, c’è dolcezza?
  • Nei miei rapporti affettivi riesco ad essere “rapito” in quel cuore a cuore?
  • Avverto dentro di me la dolcezza del Padre? Di Maria?

Pensa ad un momento nella tua vita nel quale hai sentito di essere stato investito dalla dolcezza.
Fai una promessa a te stesso: impegnati a vivere con dolcezza un rapporto, una situazione.

Se si è in coppia, fate prima un momento di riflessione personale, rispondendo interiormente alle domande qui sopra, poi domandatevi:
  • Il nostro rapporto si nutre anche di dolcezza?
  • In cosa desidererei ci fosse più dolcezza?

E al termine impegnatevi a vivere insieme un momento “cuore a cuore”.


PER LE FAMIGLIE: Fate largo, arriva un carretto carico di… 

sguardi e abbracci!

Insieme interrogatevi su che cos’è la dolcezza, quando ognuno di voi sente di essere dolce o di essere stato investito dalla dolcezza. Dopo questo momento, sperimentiamo e tocchiamo la dolcezza. Creiamo la giusta situazione, magari sedendoci tutti a terra e con un sottofondo musicale tranquillo. Ogni componente della famiglia dovrà donare trenta secondi di sguardo o di abbraccio agli altri. Sarà a sua scelta. L’unica regola è: metterci più dolcezza che si può!
Al termine di questo momento ognuno deve esprimere cosa ha provato, cosa ha sentito nel cuore.

PREGHIERA

Questo momento termina con la preghiera quotidiana.

Scarica giorno 13

Scarica la Preghiera quotidiana 





Maria Marzolla
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