Il dono del timore del Signore è probabilmente quello che può essere più facilmente frainteso. Non dice forse san Giovanni che «nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore» (cf. 1Gv 4,18)? A parte che sarebbe stato meglio tradurre phóbos con “paura”, si comprende dal contesto che non si tratta di un timore santo, ma di una paura che manca di fiducia. Il versetto continua così: «perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore».
È molto significativo che questo versetto viene subito dopo la bellissima dichiarazione che qualifica il Dio cristiano: «Dio è amore» (v. 16). Dinanzi al Dio che è amore non può esserci la paura. Ma può e deve esserci il «timore di Dio». Cos’è allora questo timore di Dio?
Te lo presento con un’analogia. È una scena che capita spesso, soprattutto ai neo-papà (le mamme solitamente “nascono imparate” in questo ambito), quando prendono per la prima volta il figlio neonato. Hanno timore – non paura – di fargli male. Naturalmente l’amore li spinge a prendere il figlio/la figlia in braccio e il timore è un valore aggiunto perché li aiuta ad essere attenti al corpicino del neonato.
Il timore di Dio è una cosa simile. È quella attenzione amorosa al Signore, a ogni suo desiderio. È non accettare che nemmeno una cosa veniale, insignificante si frapponga tra l’anima e il Signore perché nell’amore vero niente è insignificante.
Dio si nasconde nel dettaglio e il dono del timore del Signore lo manifesta. È lo Spirito Santo che ci rende attenti al dettagli, ci salva dall’abitudine delle cose sacre che è il cancro della vita religiosa. Quante persone si raffreddano man mano che avanzano nel cammino del Signore e spesso chi abita le sacrestie è il più esposto a perdere il senso del sacro.
La liturgia ortodossa dice che l’inferno è «colui che non prende niente sul serio». È l’atteggiamento che si sente troppo familiare delle cose sacre da non conservare più la reverenza dinanzi al Signore. Scambia la sfacciatezza per intimità.
Ecco, lo Spirito del timore del Signore custodisce questa attenzione e tensione spirituale, conserva l’amore perché l’amore caccia via la paura, il timore custodisce l’amore e, come diceva san Giovanni Maria Vianney, «coloro che temono di non amare Dio abbastanza sono coloro che lo amano davvero».
Vieni Spirito del timore di Dio
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