Dio non si conosce per deduzione, ma per immersione. Chi si immerge nel Figlio, si mette in ascolto della parola della Parola, si apre alla vera conoscenza di Dio. Il Figlio è il volto conoscibile del Padre. La superbia annebbia la vista. La via per la conoscenza di Dio passa per l'umiltà la quale ci apre alla verità di Dio che si rivela agli umili e, conoscendo la sua verità, lo amiamo e ci uniamo a lui. Giova sentire le parole della santa di cui ricorre il ricordo oggi, santa Caterina da Siena, che scrive a un presbitero: «Scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi illuminato d'uno vero e perfettissimo lume, acciocchè nel lume di Dio vediate lume; perocchè, vedendo, cognoscerete la verità sua, cognoscendola l'amerete: e così sarete sposo fedele della Verità».
#pregolaParola (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
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