Vorrei leggere il vangelo di oggi con voi in una chiave insolita. La chiave della comunicazione. Quante volte, nelle nostre comunicazioni, il fine è noi stessi, ed esclusivamente noi stessi. Non parlo solo del parlare in pubblico o della predicazione. Parlo della comunicazione in generale. Gesù in questo vangelo mostra una grande empatia. L'annuncio del Regno dei cieli, non lo rende sordo alla terra. L'amore di Dio non lo estranea dall'attenzione all'uomo. Forse nelle nostre comunicazioni possiamo qualcosa di simile alla moltiplicazione dei pani e dei pesci se fossimo più empatici ed attenti all'altro. I miracoli li fa Dio, noi rendiamoci disponibili, facendo spazio ai sentimenti di Cristo.
#pregolaParola (Mc 8,1-10)
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
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