«Li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi». Ogni parola in questa frase è un programma. «Li inviò a due a due»: l'esperienza della fede e della missione non è un'avventura solitaria, ma un'esperienza di comunione. Non è parlare dell'amore quanto viverlo e diventarne i a narrazione. «Davanti a sé»: ci manda, ma non ci abbandona. Ci manda, ma non per essere il fine del mandato. Ci manda per essere suoi araldi e suoi precursori... «Dove stava per recarsi»: parliamo di lui, ma non di un assente, perché Lui viene, Lui raggiunge, Lui salva. La nostra missione non è un'iniziativa umana, è un mandato divino e il Signore farà miracoli in noi, nella misura in cui faremo spazio a Lui e ci riconosciamo canali di grazia e presenze reali del Regno che è vicino, di Gesù presente.
#pregolaParola (Lc 10,1-9)
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: «Pace a questa casa!». Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: «È vicino a voi il regno di Dio».
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