«Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo». Ecco un criterio di discernimento dato dal Signore a Giovanni e riconoscere il Cristo. Lo stesso criterio è dato a noi. Nelle situazioni della nostra vita, ci possono essere momenti di esultanza, di entusiasmo, di percezione spirituale, ma il criterio vero è il permanere dello Spirito, la dimora dello Spirito. I progetti di Dio si contraddistinguono per la perseveranza, frutto della fedeltà del Signore. Tornando al segno dato a Giovanni, contempliamo Cristo nel suo stretto rapporto allo Spirito. Lo Spirito è dono del Padre al Figlio, ma anche dono del Figlio al Padre. È strettamente unito a Cristo nell'eternità e nel tempo. Sgorga dal suo dono eterno e storico al contempo. Rimane su di lui e su chiunque si lascia battezzare nell'acqua e nel Fuoco.
#pregolaParola Gv 1,29-34)
Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: «Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me». Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: «Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo». E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
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