La Parola prende in mano la Scrittura. Si legge dentro e permette alla Scrittura di dire il proprio segreto. Una delle meraviglie delle Scritture sante è che pur essendo i vari libri scritti a distanza di centinaia di anni, si sintonizzano e si sincronizzano, perché Colui che parla in esse è l'Eterno e inserisce le parole della storia nell'eternità. E mentre noi ci mettiamo in ascolto della parola biblica, ci troviamo contemporanei del Signore che prende il rotolo delle Scritture per di spiegarlo e spiegarlo. Ci ritroviamo in presenza del Signore che viene per noi, poveri, ciechi e zoppi come siamo, per farci veder il volto del Padre, sentire la sua Parola e camminare nella Via. Questa Scrittura si compie oggi per noi.
#pregolaParola (Lc 4,14-22a)
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?
via il canale Telegram Briciole di teologia
iscriviti per non perdere gli aggiornamenti