C'è una gradualità nella missione nel vangelo di Matteo che ha molto da insegnarci. Gesù manderà più tardi i suoi discepoli ad annunciare il vangelo a tutti. In chiusura del vangelo leggiamo: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato». Ma Pri. A di questa missione verso tutti, c'è una missione ad intra, nella propria casa. Gesù avverte infatti: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele». Cosa impariamo da questo approccio? Che le nostre prime terre di missione non sono all'estero, ma sono noi stessi, il nostro casato, il nostro giro di contatti e di amici. È evangelizzando noi stessi o, meglio, accogliendo il Vangelo, che possiamo essere lievito di Cristo per gli altri. E la terra di missione è innanzitutto laddove siamo messi dalla Provvidenza.
#pregolaParola (Mt 9,35-10,1.5a.6-8)
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
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