Con la sua umile e silenziosa obbedienza, san Giuseppe ci insegna tre atteggiamenti da adottare quando ci manca la chiarezza nelle scelte da fare. In primo luogo, dobbiamo agire nel rispetto del dettame della nostra coscienza illuminata e orientata dal fondamento della carità. Assieme a quest'azione dobbiamo invocare la luce del Signore disponendoci per essere attenti nell'ascolto di quanto ci ispirerà. E, in terzo luogo, quando sentiamo la parola del Signore, quando cioè il Signore ci indica la via da seguire e illumina la nostra interiorità sulla sua volontà, non dobbiamo indugiare, ma dobbiamo metterci in cammino e agire, fiduciosi che Colui che ci chiama è fedele. Ci chiama, ci accompagna e compie la sua opera in noi.
#pregolaParola (Mt 1,18-25)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.
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