«Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». Il Signore aspetta da noi ciò che l'umano non può dare: la stabilità, qualcosa che somiglia all'eterno. Perché ci chiede l'impossibile? Per far scattare in noi un senso di inadeguatezza? Non sa che davanti alle difficoltà e nelle tempeste, quasi tutti i nostri propositi dei tempi belli e della cosiddetta primavera dell'anima crollano? No, non per farci sentire inadeguati, ma per farci aprire al Dio dell'impossibile. Per fare spazio alla sua grazia, alla sua vita in noi. Lui che dice che il cielo e la terra passeranno, ma la sua parola non passerà. Se vogliamo perseverare, dobbiamo fare spazio alla sua parola, nell'ascolto della parola delle Scritture e nell'affidamento alla Parola fatta carne.
#pregolaParola
(Lc 21,12-19)
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
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