Il filo conduttore delle letture di oggi è uguale al filo che ci lega ai nostri cari defunti: la speranza. La speranza di rivederci. La speranza di essere nel Signore. La speranza della vita eterna. Questa speranza è anche di Dio. Gesù è venuto su questa terra a fare la volontà del Padre. E qual è questa volontà? Ascoltiamo le sue parole: «E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno». È la speranza di un santo pagano dell'Antico Testamento, Giobbe. È la speranza che - Paolo spiega - viene generata spontaneamente dall'«amore di Dio versato nel nostro cuore per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». La speranza cristiana non è un auspicio, è una «speranza certa» che attinge la sua certezza da Colui che ci ha creato per essere la Chiesa sposa, per sempre.
#pregolaParola
(Gv 6,37-40)
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
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