Quel «li inviò a due a due» potrebbe passare inosservato. In realtà è un cardine importante nel vivere tutto il seguito di questo vangelo. Siamo mandati come agnelli in mezzo ai lupi, senza molte risorse, esposti al rifiuto e all'incomprensione. E come reggere a tutto questo vento contrario se non con l'aiuto di una Grazia che ci previene dall'Alto e una grazia di amicizia che ci accompagna sulla terra? Tante volte, in una vita spirituale condotta solitariamente, cadiamo in “loop” che ci paralizzano, o ci tengono fermi, senza progresso, dandoci l'illusione del movimento. Tante volte la nostra preghiera privata si inaridisce e non sappiamo come elevare e risollevare lo spirito, perché in primo luogo ci manca con chi condividere la vita nello Spirito... Preghiamo pire il Padrone delle messe che mandi operai per le sue messe, ma preghiamo anche per avere quelli amici spirituali con i quali vivere il nostro invio a due a due. E, dato che ci siamo, apriamo gli occhi per vedere gli amici in Cristo che forse già ci sarebbero.
#pregolaParola

(Lc 10,1-12)
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: «Pace a questa casa!». Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: «È vicino a voi il regno di Dio». Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: «Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino». Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.


via il canale Telegram Briciole di teologia
iscriviti per non perdere gli aggiornamenti