A differenza di uno stile di predicazione molto politically correct e fatto per lo più di carezze, Gesù non teme di provocare e di dare qualche bastonata. L'esempio dato da Gesù disorienta a primo acchito: l'amministratore è proprio un disonesto! Usa soldi propri per farsi amici che, se non ne avesse bisogno, non avrebbe neanche guardato in faccia... Ma il nodo della questione non è qui. Se applichiamo questa parabola alla nostra vita, tutto diventa più chiaro... e corretto. Il nostro "padrone" nella vita reale è il Signore che ci dona la vita reale e i beni di questa vita. Ed è Lui stesso a invitarci, anzi, a chiamarci insistentemente, a donare, e a donare noi stessi nei doni che fscciamo. A donare la nostra presenza, il nostro tempo... La parabola vuole ricordarci che i beni che possediamo non sono nostri, sono dono Suo. La nostra stessa vita è dono Suo. E semmai ci sarà qualcosa di nostro: è ciò che avremmo donato. Si ha quel che si è donato.
#pregolaParola

(Lc 16,1-13)
Diceva anche ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: «Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare». L'amministratore disse tra sé: «Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua». Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: «Tu quanto devi al mio padrone?». Quello rispose: «Cento barili d'olio». Gli disse: «Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta». Poi disse a un altro: «Tu quanto devi?». Rispose: «Cento misure di grano». Gli disse: «Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta». Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
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