Eh si! Dopo tanta fatica e un bel po’ di settimane siamo qui. E chi l’avrebbe detto all’inizio? Sembrava dura, ma le passeggiate insieme ci hanno fatto riscoprire qualcosa che pur facendo parte ogni giorno della nostra vita, sembrano nascondersi nelle maglie dell’ordinarietà. Hai presente i temi che la maestra di italiano dava come compito a casa alle elementari? Quello che ti chiedeva di parlare delle vacanze, di una bella giornata trascorsa insieme? Terminavano quasi sempre con “stanchi ma felici”. Ecco come ci sentiamo esattamente, stanchi ma felici. Dopo la scalata non si può non dire di essere stanchi, spossati ma con la vittoria nel cuore per avercela fatta. Ci siamo dissetati, era il nostro pensiero fisso durante la salita e la fatica. Cerchi da bere solo se hai sete, altrimenti quella stessa acqua ti sembrerà nulla e, seppur offerta, non avrà lo stesso sapore. E sai cosa sopraggiunge subito dopo? La voglia di tornare a casa, di ritornare nel nostro posto sicuro, di aprire quella stessa porta che prima avevi chiuso con la consapevolezza di quello che sei. Anzi, di quello che siamo! Queste passeggiate in coppia ci hanno mostrato la bellezza di essere in due, il dono di aver incontrato l’altro per condividere il profumo del mare, il muretto del sentiero, la scarpata, l’acqua della sorgente e l’entusiasmo del ritorno a casa. L’altro che resta pur sempre l’altro nel silenzio e nel dialogo, negli sguardi di intesa e in quelli invasi dal dubbio e dalla delusione, l’altro al quale noi ci aggrappiamo, alle volte senza nemmeno esserne consapevoli, tanto fa parte di noi; l’altro dal quale spesso ci aspettiamo l’impossibile, anche se investe tutta la sua vita per fare il suo possibile.

Nel film di Patch Adams uno dei protagonisti, ad un certo punto, dice una frase che suona così: “Per tutti la vita è come un ritorno a casa: commessi viaggiatori, segretari, minatori, agricoltori, mangiatori di spade, per tutti. Tutti i cuori irrequieti del mondo cercano tutti la strada di casa”.
Senza una casa ci sentiamo vuoti e persi, non sapremmo dove tornare, non sapremmo dove vivere, non sapremmo dove incontrare l’altro. E proprio mentre scalpita in noi forte il desiderio del ritorno, ci incamminiamo per la via con una leggerezza del cuore che puoi riconoscere solo guardando gli occhi dell’altro. È ben riflessa! Non più pagliuzza e trave, ma Amore. È una sensazione nuova, di scoperta, un nuovo punto di vista o, se proprio vogliamo essere precisi, ci viene donata una nuova vista e ti domandi come hai fatto fino a quel momento a non vedere tutto questo. Ci si è aperti all’Amore, amare ed essere amati, ma soprattutto sentirsi amati, non solo nei grandi eventi della nostra esistenza, ma ogni singolo giorno e nei gesti che possono sembrare i più insignificanti. E pensare che tutto questo è solo un assaggio dell’Amore del Padre, ti mostra in un batter d’occhio l’anticipo di ciò che sarà e che puoi iniziare già a vivere qui.
All’orizzonte, proprio prima dell’incrocio per tornare a casa, una piccola chiesa. Non è anch’essa una Casa? Non c’è qualcuno che anche li ci aspetta? E non si stanca mai di aspettare anche se la mensa è pronta? Ce lo siamo mai chiesti?
Varcata la piccola porticina scopri subito chi ti stava aspettando. Aspettava te e me. Aspettava noi.
 “L’amore solo fa agire le membra della Chiesa, che, se l’amore si spegnesse, gli apostoli non annuncerebbero più il Vangelo, i martiri rifiuterebbero di versare il loro sangue… Capii che l’amore racchiude tutte le vocazioni, che l’amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. Allora, nell’eccesso della mia gioia delirante, esclamai: Gesù, Amore mio, la mia vocazione l’ho trovata finalmente, la mia vocazione è l’amore!” 
                                            (Santa Teresa di Lisieux)

La nostra coppia ha una vocazione e questa vocazione si chiama Amore. Seppur sulla strada di casa, non smettiamo di passeggiare e pregare insieme, Gesù si accosterà a noi proprio lungo la strada come ha fatto ad Emmaus e la nostra missione più bella è quella di farlo innamorare del nostro amore.


Per scaricare l'ottava e ultima passeggiata clicca qui 

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