Gesù dona all'ascesi un senso nuovo. Questo senso non è la mortificazione. Ma è il riconoscere in modo acuto la fame e la sete dello Sposo. Usando il motivo nuziale, infatti, Cristo stravolge il senso antico e classico del digiuno e delle varie pratiche ascetiche. Il centro non è l'io con il suo desiderio di primeggiare, di superare ostacoli. Il centro è Dio. Non un dio qualsiasi. Il Dio Sposo. Detto in poche parole. Non si digiuna per riempirsi di meriti, ma per fare spazio, per riconoscere un vuoto, un vuoto che solo l'Amato può riempire.
#pregolaParola
(Mt 9,14-17)Allora gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano».


Robert Cheaib
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