Che evoluzione spirituale ha vissuto Marta! Lei che, in un episodio precedente del vangelo di Luca, ha compiuto il gesto superficiale di rimproverare il Signore, eccola qua, maturata dalla pedagogia di Cristo, a fare una confessione che non ha nulla da invidiare a quella di Pietro che confessa Gesù quale Cristo, Figlio del Dio vivente. Marta ci insegna che coloro che il Signore rimprovera non li affossa, ma li solleva e li porta a maturazione. È toccante, poi, per concentrarci su questo vangelo, la cura con la quale il Signore conduce Marta verso l'altezza della sua confessione nei suoi confronti. Marta ci insegna che chi è schietto con il Signore, anche se becca qualche riprovero, viene comunque condotto dal Signore verso la pienezza dell'incontro con Lui.
#pregolaParola
(Gv 11,19-27)

E molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
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