Quanto è bello incontrare una persona di cui sai che la parola è già una garanzia. Se la vita è piena di ambiguità, sai che almeno dal lato di quelle persone riceverai sempre comunicazioni chiare e oneste. Se la vita è una lotta, sai che da quella fronte non ti arriverà una pugnalata alle spalle. Da dove viene la bellezza e la grandezza di queste persone? Viene dal fatto che rispettano è rendono onore al loro essere immagine di Cristo, immagine della Parola incarnata di Dio. Nel vangelo di oggi, Gesù ci invita ad essere all'altezza di questa nostra somiglianza alla Trinità. Ci invita a incarnare una dimensione importante del nostro essere immagine e somiglianza di Dio: la parola. La Scrittura ci dice che Gesù è l'immagine e l'impronta perfetta del Padre. Che le nostre parole siano l'immagine perfetta della nostra interiorità e l'impronta fedele delle nostre persone.
#pregolaParola
 (Mt 5,33-37)
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: «Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti». Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: «Sì, sì», «No, no»; il di più viene dal Maligno.

Robert Cheaib
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