«Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». In queste parole, Gesù ci dona indirettamente la garanzia della sua presenza attraverso la nostra. Questa grazia è grandissima. Siamo portatori della presenza stessa del Signore tanto che accoglierci è accoglierlo. Sapendo di questo grande dono, il nostro impegno cristiano dovrebbe essere quello di diventare sempre più trasparenti e permeabili a lui. Prima di morire, Teresina di Gesù bambino scrisse all'abbé Bellière, suo "fratello": «Comprendo più che mai che non c'è che una cosa necessaria, ed è quella di operare unicamente per Lui e di nulla fare per se stessi o per le creature».
#pregolaParola
(Gv 13,16-20)
In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».


Robert Cheaib
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