Con pochi versetti, il vangelo di Giovanni stravolge radicate concezioni errate riguardo a Dio. Contrariamente all'idea che è Dio a condannare l'uomo, Gesù spiega che il giudizio è l'uomo che si priva del dono infinito di Dio. Contrariamente all'idea che l'uomo deve “sedurre” Dio affinché abbia pietà di lui, Gesù ci manifesta che Dio prende L'iniziativa donando, non cose, ma il Figlio amato, l'unigenito, affinché l'uomo abbia vita in lui. «La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce». Parlando del giudizio così, Gesù ci fa capire che non si tratta di una questione che riguarda soltanto il futuro, ma che è un tema per l'oggi. Non escluderti con le tue mani dall'amore di Dio. Anche se forse non ti senti degni, c'è un fatto capitale che smentisce il tuo sentire: Dio ha consegnato il Figlio suo per te. Tu vali per Dio. Tu - e sarebbe stato impossibile dirlo se Cristo non lo avesse detto prima - vali Dio!!!
#pregolaParola
(Gv 3,16-21)
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Robert Cheaib
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