Cosa dire di noi, se gli apostoli che hanno frequentato Cristo non hanno avuto la chiaroveggenza per collegare Gesù al Padre? Anche oggi, Gesù può essere considerato come un sublime maestro o come un rivoluzionario simpatico. Ma se non lo si coglie nella sua identità profonda, siamo ancora alla superficie. Non tutti gli occhi aperti vedono, per questo bisogna pregare per avere occhi per vedere e orecchie per sentire. Credendo in lui, la credibilità diventerà una grazia intima in noi perché le nostre stesse opere parleranno dell'intimità del Padre e del Figlio e della nostra intimità con la Trinità.
#pregolaParola
(Gv 14,6-14)
Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Robert Cheaib
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