«Non cessare dunque di scrutare te stesso, se vuoi vivere secondo il comandamento. Non stare a guardare fuori di te se ti riesce di trovare qualcosa da rimproverare agli altri», ma guardati dentro. Così insegna San Basilio il Grande invitando l'uomo a esercitare quella attenzione salutare alla propria interiorità: attende tibi ipsi. John Henry Newman parla di un necessario «egotismo». È egoismo? Tutt'altro! L'egoista è ripiegato, soffocato in sé. L'egotismo è salvare se stessi dal soffocamento dell'egoismo. È chiamare i propri vizi con il loro nome. È - in positivo - conoscere se stessi. Per riprendere Basilio, è «vigilare ogni giorno e ogni ora, ed essere pronto nel compiere perfettamente ciò che è gradito a Dio». Da quest'attenzione a noi al cospetto di Dio, saremo illuminati e, si spera, aiuteremo qualcuno a vederci chiaro per togliersi la propria pagliuzza.
#pregolaParola
(Lc 6,39-45)
Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: «Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio», mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

Robert Cheaib
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