Un rabbino chiese al suo discepolo: "Quando comincia il giorno"? Il discepolo rispose: "Quando non confondo più la quercia con la palma". "Questo non basta", rispose il rabbino. E il discepolo: "Forse quando riesco a distinguere un cane pastore da una pecora" Soggiunse il rabbino: "Anche questo non basta. Quando riuscirai a riconoscere tuo fratello nel volto di un altro uomo, solo allora si è fatto veramente giorno"… il vangelo di oggi mi ha fatto pensare a questo racconto rabbinico. Quell'uomo è stato veramente guarito quando ha iniziato a vedere gli altri non come cose, ma come persone. Si guarisce quando si vede l'altro è si vede oltre, in ogni altro l'immagine di Dio. È difficile, ma ogni traguardo al di qua di questo è insufficiente per la nostra umanità.
(Mc 8,22-26)
Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Robert Cheaib
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