Parlare di un'elezione e di un primato di Pietro rischierebbe di essere frainteso se non venisse colto nel contesto del mosaico evangelico. Già a partire dal vangelo, Simone diventa la roccia su cui Cristo costruisce la Chiesa perché egli stesso, ispirato dal Padre, ha riconosciuto la Roccia che è Cristo. Pietro è roccia perché è aggrappato alla Roccia, al Signore, sua roccia e sua baluardo. Inoltre, se guardiamo il vangelo alla luce della prima lettura comprendiamo maggiormente che il dono ricevuto da Pietro non è un privilegio, ma un appello al servizio. Ciò che l'autore della lettera di Pietro chiarisce, è primariamente compito di Pietro stesso: «Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge». Il primato non è di onore, ma di servizio di carità e di verità, un primato nell'amore, come già comprese e riconobbe la prima Chiesa.
#pregolaParola
(Mt 16,13-19)
Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Robert Cheaib
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