«Ma io non ce la posso fare», «si fa quel che si può», sono alcune delle frasi che diciamo, se non agli altri, almeno a noi stessi. Frasi con cui ci giustifichiamo e forse pensiamo che con quel gesto di realismo o di umiltà abbiamo assolto il nostro compito spirituale. Invece no! Che la vita all'altezza di Dio sia una cosa troppo alta per noi è un dato di fatto. Riconoscerlo è buono, ma non basta. Bisogna ricordarsi che il Signore ci ha dato una via di accesso alle sue stesse risorse, alla sua stessa potenza. Questa via di accesso si chiama preghiera. Il cristiano che non prega, può tirare fuori tutte le giustificazioni, ma nessuna scusa regge perché il Signore dona la sua grazia con generosità a chi apre le mani e il cuore in preghiera. Se ancora non hai capito il valore della preghiera, è segno che hai un cruciale bisogno di pregare.
#pregolaParola
(Mc 9,14-29)
E arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

Robert Cheaib
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