«Vivi questa messa come se fosse la tua prima, la tua ultima, la tua unica messa». Questa frase si trova nelle sacrestie delle chiese ispirate alla spiritualità di Madre Teresa. Una frase che in qualche si collega al pericolo segnalato da Gesù in questo vangelo. Il pericolo dell'assuefarsi, l'illusione che il tempo non passa. Si dice che il tempo sistema tutto. Sì, ma non sempre nel modo giusto. A volte il tempo appesantisce gli occhi, fiacca le ginocchia e spegne la fiamma dei cuori. C'è bisogno di una sentinella nel cuore che ci ricordi che il Signore che tarda, in realtà è già in mezzo a noi. È qui, mi chiama al servizio. È qui, nel mio desiderio di bellezza. È qui a servire in me.
(Lc 12,39-48)
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: «Il mio padrone tarda a venire» e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.
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