A te che ti senti diverso e quindi inadatto. A te che pensi che non c'è posto per te nei progetti di Dio, la Parola oggi ti annuncia: «Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci». La chiamata è rivolta a tutti. Quello che rende un pesce buono è il marchio della carità a immagine di Colui che già nel cristianesimo antico veniva identificato con l'acronimo del “pesce” (Ikthus, che sta per Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore). Con il distintivo della carità che ci cristifica, tutti i nostri talenti e tutte le nostre esperienze e storie passate, incluse le ferite e le cadute, possono diventare strumento del Regno. In questo senso, Gesù chiude il vangelo di oggi dando l'esempio di uno scriba che si converte al Regno di Dio. Il passato di questa persona non è buttato fuori, ma diventa uno scrigno che aggiunge ricchezza alla sua fede cristiana.
(Mt 13,47-53)
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
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