La vittoria del male avviene, non quando ti si mette contro, ma quando ti si mette dentro. Vince, non quando ti ferisce, ma quando ti condiziona. Così a partire da un male che viene tramato contro di te, cambi la trama della tua vita, l'orientamento delle tue azioni, la limpidezza delle tue intenzioni. È qui che si manifesta la grandezza di Gesù in questo vangelo: I farisei tengono consiglio per ucciderlo. Lui, si allontana dal male, ma non se lo porta dentro, bensì continua la sua opera di bene. Da dove gli viene questa forza? Non certo dallo sguardo terreno. Gli viene dagli occhi fissi sul Padre, di cui il salmo dice: «Tu vedi l'affanno e il dolore, li guardi e li prendi nelle tue mani». Gesù sente il dolore e la paura, ma lascia prevalere in sé la consolazione e l'incoraggiamento dell'amore del Padre. Guardiamo al Maestro per imparare a superare le nostre paure.
(Mt 12,14-21)
Allora i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni.
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