Quando sei nel posto giusto, la fatica non sparisce, ma qualcosa comunque cambia rispetto a chi non si trova (ancora) nella propria dimensione: la fatica sa misteriosamente di riposo, e le difficoltà, in modo incomprensibile, alimentano la gioia. Le persone che hanno la grazia di lavorare nell'ambito che piace a loro vivono questo paradosso. Vivono la soddisfazione anche nella fatica. La vivono perché hanno trovato la loro vocazione. Ora, la chiamata ultima e fondamentale di tutti è quella di essere con Cristo, uniti profondamente a Cristo. Chi fa spazio a questa vocazione sperimenta il paradosso di cui parla il vangelo di oggi: del giogo dolce e del peso leggero di Gesù. Il cammino del cristiano deve essere in costante discernimento attorno alla domanda: dov'è Gesù in quello che vivo?
 (Mt 11,28-30)
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».


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