Noto un diffuso senso di sfiducia e di pessimismo in diversi ambienti cristiani. In essi si parla di un mondo ormai arreso al male e all'incredulità. Ci dimentichiamo delle parole di Gesù: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra». Gesù è l'onnipotente, è il vincitore del male, del peccato e della chiusura. Questo non significa che ci dona un potere magico sulle coscienze e sulle libertà delle persone. Ma ci ricorda che Colui che è in noi è più grande di quello che è nel mondo. Anzi, anche nel cuore di chi rifiuta, c'è un seme della vittoria di Cristo. Il nostro compito è essere strumento di Dio che desidera ravvivare questo seme. Nel cuore di ogni uomo c'è la fiamma della Trinità che attende di essere risvegliata e fatta risplendere. Facciamoci strumenti.
(Mt 28,16-20)
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


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