Gesù non ha inventato il comandamento d'amore. Esso si trovava già nell'Antico Testamento, come si trova anche in tante altre culture. Anzi, si potrebbe dire che il comandamento d'amore l'abbiamo impresso come marchio di fabbrica nella nostra coscienza e I comandamenti delle religioni non fanno altro che metterlo in evidenza e ricordarcelo. Qual è allora la vera novità di Gesù? È il dare un nuovo criterio di quest'amore: «Come io ho amato voi». Questa è la novità, questa è la follia: Gesù mi chiede di amare come il Dio umano. È una cosa difficile, anzi, impossibile per l'uomo. Non a caso, tutto il discorso sull'amore avviene nel contesto della promessa del Paraclito. È nello Spirito Santo che noi siamo resi capaci di dire sì all'amore di Cristo e di viverlo come lui. È per questo che il fine della vita spirituale, come diceva San Serafino di Sarov, è acquisire lo Spirito Santo.

(Gv 15,12-17)
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
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