Chi è Gesù per te? Un uomo geniale? Una grande figura religiosa? Un profeta tra i tanti profeti di Dio nella storia? Tutte risposte belle... Ma decisamente insufficienti. Gesù nel vangelo dice di più di sé. Fa affermazioni che nessuna creatura potrebbe arrogarsi. «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Vedere Gesù è vedere il Padre. Gesù non si è accontenta di dire: «Credete nel Padre», ma dice: «Credete in me». La fede cristiana risiede sostanzialmente qui: nel riconoscere e nell'accogliere Gesù Cristo come autocomunicazione definitiva e unica di Dio. Tutto il resto è macedonia religiosa. Gesù non vuole essere uno dei tanto frutti del nostro dessert spirituale, ma vuole essere il nutrimento intimo del nostro spirito. Vuole vivere con noi la relazione che vive con il Padre: «Sono nel Padre e il Padre è in me». Non gli basta la devozione o la preferenza, vuole tutto, vuole le nozze con la nostra vita.
(Gv 14,7-14)
«Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

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